Il piano operativo di sicurezza è un documento fondamentale quando si volgono dei lavori all’interno di un cantiere temporaneo o mobile. La redazione è responsabilità del datore e titolare dell’impresa esecutrice dal 2014, anno in cui è stato introdotto dal Decreto Interministeriale 9 settembre.
Il bisogno di richiedere un piano operativo di sicurezza nasce dalla tutela dei lavoratori occupati in cantiere, al fine di adottare misure preventive e protettive e abbassare i rischi legati alle attività svolte.
Nel Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, D. Lgs. 81/08, si possono leggere gli obblighi del datore di lavoro dell’impresa in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori contro i rischi legati alle attività svolte.
Tra i vari articoli, troviamo una parte del Decreto che interessa le lavorazioni svolte in cantiere. Questi articoli determinano gli obblighi del datore di lavoro nei confronti dei lavoratori occupati in cantiere e le sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme.
Le attività all’interno di cantieri temporanei o mobili sono particolarmente pericolose. I lavoratori sono a contatto con macchinari, materiali poco salutari, cadute e molto altro. E’ fondamentare procedere con un’approfondita valutazione dei rischi, la distribuzione di dispositivi di protezione individuale e la messa in atto di misure preventive.
Il Piano Operativo di Sicurezza, come anche il Piano di Sicurezza e di Coordinamento che nomineremo più avanti, è un documento fondamentale che ha lo scopo di tutelare i lavoratori dipendenti dell’impresa esecutrice in cantiere, in modo che non subiscano infortuni e non pongano difficoltà nel corretto svolgimento delle attività.
Per prima cosa, deve contenere un’attenta valutazione dei rischi che corrono i lavoratori autonomi operanti in cantiere. Si procede quindi con un rapporto di valutazione dell’esposizione dei lavoratori a rumori, macchinari, cadute, sostanze nocive e molto altro, in riferimento al singolo cantiere.
Si segnala che il POS necessita di aggiornamento in seguito a:
– introduzione di nuove tecnologie, macchine ed attrezzature inizialmente non previste
– problematiche emerse
– nuove assunzioni con nuove mansioni
– nuovi subappalti di imprese o lavoratori autonomi
– aggiornamenti del PSC che riguardano le lavorazioni dell’impresa
– richieste di chiarimento od obiezioni formulate dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione,
– modifiche organizzative a carico dell’impresa o dei subappaltatori
– modifiche progettuali
– varianti in corso d’opera
– fasi lavorative urgenti ed impreviste
– modifiche procedurali
– in generale, altri cambiamenti significativi.