La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 non è una norma nazionale, ma è un documento pubblicato da UNI che riflette gli esiti del confronto svoltosi nel Tavolo di lavoro sulla certificazione di genere delle imprese previsto dal PNRR Missione 5, coordinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e a cui hanno partecipato il Dipartimento per le politiche della famiglia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Consigliera Nazionale di Parità.
La UNI/PdR 125:2022 ha l’obiettivo di avviare un percorso sistemico di cambiamento culturale nelle organizzazioni al fine di raggiungere una più equa parità di genere, agendo sui seguenti driver:
- rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza
- adozione di politiche e misure per favorire l’occupazione femminile – specie quella delle giovani donne e quella qualificata – e le imprese femminili, anche con incentivi per l’accesso al credito e al mercato ed agevolazioni fiscali
- adozione di misure che favoriscano l’effettiva parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, tra cui: pari opportunità nell’accesso al lavoro, parità reddituale, pari accesso alle opportunità di carriera e di formazione, piena attuazione del congedo di paternità in linea con le migliori pratiche europee
- promozione di politiche di welfare a sostegno del “lavoro silenzioso” di chi si dedica alla cura della famiglia, nel rispetto dell’art. 3.1 della Costituzione (uguaglianza formale)
- adozione di misure specifiche a favore delle pari opportunità, in linea con quanto stabilito dall’art. 3.2 della Costituzione (uguaglianza sostanziale)
- integrazione del principio dell’equità di genere nella normativa nazionale affinché la sua adozione volontaria diventi riferimento qualora fosse richiesto alle organizzazioni di certificare la sostenibilità e l’adozione di politiche di genere, in contesti quali, ad esempio, gare di appalto, rilascio di contributi pubblici oppure da un sistema di premialità
Il termine empowerment delle donne, ovvero valorizzazione del ruolo e dei talenti femminili, è divenuto uno dei termini più diffusi degli ultimi anni, in quanto inserito nell’agenda ONU 2030 all’obiettivo n.5 che ha come traguardo la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze (compresa l’abolizione dei matrimoni forzati e precoci) e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione.
Intervenire sul fronte dell’occupazione femminile è di fondamentale importanza per la crescita economica e sociale del Paese, grazie al traino garantito dai finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Contestualmente è in fase di realizzazione un sistema nazionale di certificazione che si occupi di monitorare la parità di genere. A questo progetto verranno destinati 10 milioni di euro, parte dei quali assegnati agli asili nido e alle scuole per l’infanzia, per la realizzazione di nuove strutture.
L’adozione e il perseguimento di un sistema di gestione per la parità di genere, che potrà portare anche alla Certificazione di parità di genere per le organizzazioni che lo adotteranno, si propone di promuovere e tutelare la diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, misurandone gli stati di avanzamento e i risultati attraverso la predisposizione di specifici kpi.